Lavoro: superare le paure, l’atteggiamento vincente

Cosa c’è di più brutto di perdere il lavoro? Beh, forse qualcosa c’è ma questo non toglie nulla alla sofferenza e a volte, alla disperazione di chi, per una vita ha dato tutto sé stesso per un’azienda che, un brutto giorno, ti dice che può fare a meno di te. Un podcast tutto da ascoltare o da leggere, pieno di piccoli consigli che potrebbero aiutarti a superare il momento più brutto che può capitare ad una persona, che vive del proprio lavoro, sia esso un operaio o un imprenditore.

Negli ultimi tempi, mi accade di incontrare sempre più clienti che hanno perso il lavoro o hanno avuto una grossa contrazione delle entrate, e mi chiedono aiuto su come trovare in loro stessi la forza per non risentire del terribile contraccolpo dovuto alla perdita del lavoro, come fare a non risentire del fatto che devono adeguarsi ad uno stipendio più basso, e come avere le sufficienti energie per non demordere e non cedere allo sconforto, mentre si attivano per cercarne uno nuovo. Ho ovviamente riassunto in poche parole un mondo di sentimenti e situazioni, ma in definitiva, questo è il panorama dei sentimenti che orbita intorno al fatto che stiamo vivendo un momento non facile e che molti, tanti, vengono licenziati, per svariati motivi, che spesso esulano dal rendimento o dalle capacità.

PERDERE IL LAVORO EQUIVALE AD UN LUTTO

La perdita del lavoro, secondo gli esperti, è stressante a livello emotivo, esattamente come iniziarne uno nuovo, ed è paragonabile ad un lutto. Questo sta a significare che non è tanto la perdita del lavoro a destabilizzare l’interiorità, quanto il “cambiamento”, il passaggio da uno stato ad un altro. Il cambiamento è fonte di sofferenza, a cui molto spesso si aggiungono sentimenti di frustrazione, nel caso della perdita del lavoro, dovuti all’impressione di fallimento personale che ne consegue. Il senso di aver fallito è inevitabile soprattutto per chi, nonostante i segnali che facevano presagire ciò che poi sarebbe accaduto, ha sperato con tutte le sue forze, anche facendo straordinari e piegando la schiena per soddisfare richieste pesanti e umilianti sotto il profilo professionale, pur di non arrivare al fatidico giorno in cui, convocato in ufficio e, con viso affranto (della serie, facciamo finta di crederci) il datore di lavoro pronuncia le fatidiche parole, più simili a coltellate nel cuore che altro, “sei stato un valido aiuto per l’azienda, in tanti anni hai dato prova di essere all’altezza del compito ma, ahimè, sono costretto a licenziarti, per questo, e quest’altro motivo…”.

LE QUATTRO FASI CHE SEGUONO ALLA PERDITA DEL LAVORO

Il periodo che segue il licenziamento ha sommariamente quattro fasi, la prima è quella del disorientamento. Ti ritrovi lì a pensare, ma che è successo? Come è potuto succedere? Perché proprio a me? Poi si passa alla seconda fase che è quella del risentimento; “non me lo meritavo! Ho fatto di tutto per quel lavoro! Ne ho ingoiati di rospi, e a che cosa è servito?”, e via così, fino ad arrivare alla terza fase che è quella dell’accettazione, “OK, è andata così, speriamo che la prossima volta sia migliore”, per poi accedere alla quarta ed ultima fase, quella della rivincita o ripresa che vede un nuovo approccio e una nuova speranza nell’attivarsi per cercare e trovare il lavoro giusto. Ma arrivati alla quarta fase, non sempre si è accompagnati da un’altrettanta carica interiore: per alcuni, il cambiamento è fortemente traumatico al punto che spesso, si entra in una spirale di sfiducia e mancanza di autostima. Anche se, in fondo si è consci delle capacità personali, spesso si tende a sottostimare il proprio valore, fino ad arrivare, per alcuni, ad una totale perdita di fiducia in sé stessi. Questo pregiudica fortemente la possibilità di trovare un nuovo lavoro e va, infine, a confermare, l’auto-profezia che si realizza sull’impossibilità di trovarne un altro che soddisfi le aspettative. In realtà non è il perdere il lavoro che destabilizza, ma tutto ciò che questo comporta: il fatto di dover cambiare abitudini, compagni di lavoro, ambiente, sede, di dover pensare alla possibilità di ricominciare da capo e mettersi in gioco. A questo si aggiunge lo stress di aderire a nuove mansioni che obbligano a dover imparare da capo cose che, nel vecchio lavoro, davamo ormai per acquisite.

ALLA RICERCA DELL’EQUILIBRIO

In realtà è il cambiamento che è pesante da sopportare, più del lavoro in sé. Ma, come natura insegna, è grazie al cambiamento e alla capacità di adattamento che l’uomo ha potuto migliorare il proprio tenore di vita. Oggi non viviamo come cento anni fa, né duecento anni fa e così via a ritroso. La medicina, le scoperte scientifiche, i mezzi di trasporto, le comodità delle nostre abitazioni, tutto è cambiato grazie al naturale cambiare delle cose. Ciò nonostante, si tende, una volta raggiunto un punto di equilibrio, a rimanere e a mantenere quello stato di cose, sperando duri per tutta la vita. Ma come sappiamo bene, non è così che funziona.   

IL CAMBIAMENTO È NELL’ORDINE DELLE COSE

Cambiare è importante, perché ogni giorno cambia qualcosa, sia a livello visibile che non visibile intorno a te. Esempio: il lavoro “sicuro” non esiste, perché di “sicuro” nella vita ci sono solo due cose, la morte e le tasse. Allora, avere un atteggiamento aperto e positivo al cambiamento è essenziale. Non tutti hanno però la fortuna di averlo per dotazione di nascita. Questo non vuol dire che quelli che non ce l’hanno siano meno meritevoli o in qualche modo “fatti male”: tutti, anche quelli che non ce l’hanno, possono imparare e apprendere come si sviluppa dentro di sé la positiva predisposizione al cambiamento, così da poterla utilizzare proprio come gli altri per adeguarsi al naturale cambiamento delle cose.

TUTTI HANNO LE POTENZIALITA’ PER ESSERE FELICI

E ricorda, tutti nascono dotati delle stesse potenzialità, chi più, chi meno, ma ogni persona ha in sé ciò di cui necessita per progredire. Spesso metto in risalto, nelle sedute di coaching astrologico, con i miei clienti, che in realtà ogni persona è fatta delle stesse identiche cose, sia a livello fisico che interiore. Così come abbiamo tutti due gambe e due braccia, così ogni persona è dotata di forza di volontà, e capacità di rispondere positivamente al cambiamento. La differenza è data solo da come sono distribuite queste risorse, e come interagiscono tra loro e a loro volta con l’ambiente attraverso le azioni personali alimentate dell’interiorità. Spesso mi sento dire, “no, io questa cosa non sarei mai in grado di farla”, oppure “magari avessi quel tipo di attitudine”, ma chi ti dice che puoi o non puoi farla, tu? Sei proprio sicuro che il tuo giudizio sia imparziale? Sei sicuro di conoscerti così bene da sapere esattamente quello che puoi o non puoi fare? O la tua è solo una opinione personale dettata dalla situazione contingente o da come ti senti in quel preciso momento?

TUTTO DIPENDE DALLA SCELTA CHE FARAI

In realtà è solo una questione di scelta, accettare come sei e sopravvivere sperando di farcela, o decidere di prendere la tua vita tra le mani e guidarla dove veramente vuoi che vada. Cambiando le carte che hai in mano potrai giocare una nuova partita, questo è “sicuro”. Decidere di accettare il cambiamento, positivamente e a testa alta si può. Ricorda, nulla accade per caso, tutto ciò che avviene, ti serve per migliorarti. Non ci sono vincenti o perdenti, solo persone che fanno del loro meglio. Pensa positivo e attivati per migliorarti. Questo renderà il tuo futuro, “Sicuro”.

IL METODO COACHING ASTROLOGICO

Vuoi sapere perché uso l’astrologia come base del mio lavoro di coach? Perché nella carta del tema natale ci sono tutte, tutte le risorse di cui una persona dispone, e anche punti deboli, le carte vincenti, e quelle da rendere più forti. Così, si può trovare per ogni persona il modo migliore per superare quella paura del cambiamento, quel timore di non farcela, la paura di non trovare il lavoro, o di non essere all’altezza proprio facendo appello alle risorse di cui dispone. La carta del cielo è come uno scrigno di tesori, una raffigurazione archetipica e simbolica di ciò che la vita ti ha donato, nel momento in cui sei nato. Ed è partendo da lì che, per ogni mio cliente, troviamo la fonte per sostenere e rinnovare le sue energie.

LA STORIA VERA DI UNO TRA TANTI

Quando ho iniziato a lavorare con Giorgio aveva perso il lavoro da poche settimane, un lavoro cui si era dedicato con tutte le sue forze. Eppure, non era servito. Avevano preso un apprendista, al quale lui stesso aveva insegnato. Per risparmiare, o altri motivi. Fatto sta, che si era trovato a 45 anni, dalla mattina alla sera, senza lavoro. Sì, la disoccupazione, ma per quanto, e quanta, e poi il mutuo, la rata della macchina. Ma Giorgio è un uomo davvero abile, intelligente, serio, creativo e pieno di risorse. Non è facile credere in te stesso quando gli altri ti fanno pensare che non vali. Invece, Giorgio vale, vale molto, ed è su quello che abbiamo lavorato. Sulla sua consapevolezza delle sue qualità, che nel tema natale erano evidenti. Su quelle ha puntato, e ho puntato, e non si è arreso. Ed oggi ha un lavoro nuovo, tutto nuovo, ha ricominciato da zero, ma, grazie alle sue qualità, in poco tempo è diventato un punto di riferimento.

I BENEFICI DEL METODO DEL COACHING ASTROLOGICO

L’ho incontrato ieri, e mi ha detto che quando ha iniziato a lavorare con me gli era molto d’aiuto la prospettiva del coaching astrologico, lo faceva stare meglio, ma, soprattutto, man mano che andavamo avanti, gli ha permesso di vedere le cose come erano. Il licenziamento non era un suo fallimento, era un fatto della vita, una esperienza che gli sarebbe servita per crescere ed essere migliore di prima, perché lui aveva tutte le risorse per raggiungere il suo successo. Sicuro. E così ha fatto, sino a che non ha raggiunto l’obiettivo. Sicuro è tutto quello che è nelle tue mani.

NON CREDERE A CHI TI DICE CHE NON VALI

Credere in sé stessi è fondamentale, per questo non credo mai a chi mi dice il contrario, ed è per questo che la mia fiducia in Giorgio era totale, perché so che se impari ad averla anche tu, nessun fallimento ti abbatterà o ti sarà un ostacolo, sarà solo una occasione nuova da superare per migliore la tua vita grazie ad un nuovo e più consapevole, te stesso. Mi fermo qui…

SONO QUI PER TE

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