Contattare i defunti si può. Il motivo per cui si vuole contattarli, sono i più disparati. Per chiedere chiarimenti sulla propria vita, informazioni utili sui propri cari passati a miglior vita, su come risolvere un dato problema, su quale sarà il proprio futuro. La curiosità è sempre stata impossibile da reprimere per chiunque sia riuscito a farlo. Il motivo di questo irrefrenabile atteggiamento di curiosità verso gli spiriti è presto detto, i defunti hanno accesso ad informazioni che noi viventi non potremmo mai avere. Per loro il passato ed il futuro sono il presente, e il presente è fatto da un infinito senza tempo. Domande che da sempre muovono gli appassionati studiosi, i disperati in cerca di redenzione, i sofferenti che hanno perso un proprio caro, chiedere aiuto ai trapassati, per avere un conforto, o la speranza di un futuro migliore.
- Contattare i defunti? Un potere sopito dentro ognuno di noi
- Il potere di contattare i trapassati scema con il tempo e a crescita
- L’incredibile caso di Roberto Setti
- Ci sono molti modi per contattare i defunti, anche attraverso apparecchi elettronici
- Contattare i defunti non è un gioco da dilettanti allo sbaraglio
- Una esperienza vera di contatto medianico riuscito male fai da te
- Le motivazioni personali sono importanti quando ci si approccia alle sedute spiritiche
- Una esperienza vera di seduta spiritica mal riuscita fai da te
- La tavola Oiuja, uno dei mezzi di contatto medianico più usati al mondo
- La metafonia: Marcello Bacci e la sua incredibile radio a transistor
- Contatti
- Contattami per avere chiarimenti gratuitamente
Ma qualunque sia il motivo, o la ragione per cui si cerchi di contattare chi non è più in questa dimensione, una cosa è certa: testimonianze rendono evidente che è possibile. In ogni tempo e in ogni cultura, finanche nelle più antiche civiltà, ci sono state figure carismatiche, a volte eccentriche che avevano questo tipo di potere, sciamani, santoni, guru, streghe, fattucchiere, sensitivi, channel, medium, i nomi sono cambiati nel tempo, ma il potere è sempre lo stesso, per quelle persone che nascono con questo, vogliamo chiamarlo “dono”? A sentir loro, “dono” non è proprio la parola più giusta, perché, come sappiamo benissimo, tutto ha un prezzo, ogni potere di cui si disponga chiede un prezzo da pagare a chi, per nascita o per acquisizione, si trovi a poterlo o doverlo usare nella propria vita.
Contattare i defunti? Un potere sopito dentro ognuno di noi
In questo podcast cercherò di dare qualche informazione dettata dalla mia personale esperienza sull’argomento e tratterò di alcuni aspetti che possono interessare chi voglia conoscere un po’ meglio questo particolare campo di indagine. Desidero fare subito chiarezza su alcuni aspetti che a mio parere sono molto importanti da sapere e di cui tenere conto. La prima cosa è che tutti hanno, potenzialmente (badate bene potenzialmente), il potere di mettersi in contatto con l’Aldilà. Cosa vuol dire? Che potenzialmente appunto ognuno di noi può sviluppare il potere che permette di contattare i defunti, perché è un potere che è sempre presente in ogni persona, specialmente appena si viene alla luce in questo mondo.
Il potere di contattare i trapassati scema con il tempo e a crescita
Non è un mistero che per i più piccoli, e più innocenti, sia facile vedere “cose”, che gli adulti non vedono più da tempo. Le persone che oggi vengono definite medium, o channel, scoprono da piccoli, e più coscientemente da adolescenti, di possedere questo dono. Alcuni lo perdono diventando adulti, per altri invece permane e si acuisce con il tempo. La percentuale è molto ridotta ovviamente. Diventa sicuramente più alta, se si tiene conto invece delle persone che non sanno di possederlo. Spesso capita infatti che lo si scopra così per caso. Alcuni dei più grandi medium dei nostri tempi, non sapevano di possedere questa capacità, fino a che, per puro caso, si sono trovati a prendere parte ad una seduta spiritica.
L’incredibile caso di Roberto Setti
È questo il caso di Roberto Setti, che per una serie di eventi casuali, assistette ad una seduta spiritica, scatenando una risposta medianica sopra la norma a causa dei suoi grandi poteri, fino a quel momento sconosciuti anche a lui stesso. Il giovane quindicenne ovviamente ignorava di avere quel particolare dono, e lo ignoravano anche i partecipanti alla seduta spiritica, che non riuscirono a spiegarsi una tale facilità di contatto, non conoscendone le cause (cioè la presenza di Roberto Setti). Si racconta che nella seduta successiva, Roberto non venne fatto partecipare alla seduta per tutelarlo da eventuali traumi, avendo notato che era diventato molto pallido, durante la prima esperienza. Con sorpresa di tutti, in quella seconda occasione nulla accadde. Qualcuno, facendo due più due, chiese allora di farlo assistere alla seduta successiva, visto che lui stesso aveva asserito che la prima volta non si era spaventato per nulla. Così vennero scoperti i grandi poteri medianici di Roberto. Nacque così a Firenze il Cerchio medianico 77, uno dei più sbalorditivi fenomeni di comunicazione dall’Aldilà di sempre. Ne potrete trovare notizia facilmente ovunque sul web.
Ci sono molti modi per contattare i defunti, anche attraverso apparecchi elettronici
Altra cosa che possiamo dire, che possa interessare un po’ tutti gli appassionati, è che ci sono più modi per mettersi in contatto con il mondo dell’oltre, lo si può fare anche utilizzando mezzi elettronici, ad esempio utilizzando registratori, macchie fotografiche, o radio a transistor come nel caso di Marcello Bacci, di cui vi parlerò più avanti.
Contattare i defunti non è un gioco da dilettanti allo sbaraglio
Mi permetto qui di dare un consiglio, prima che mi inoltri in spiegazioni su alcune delle metodologie utilizzate. L’argomento di cui vi sto parlando è un argomento assai delicato e alquanto pericoloso, se lo si volesse praticare e se non si sa a cosa si va incontro o cosa si sta facendo, parlo soprattutto a quelle persone che, da dilettanti, sperano, anzi pensano, di approcciarsi alle pratiche di contatto con leggerezza e superficialità. Attenzione, non è un gioco, e parlo a tutti quei giovani o meno giovani che ascolteranno questo podcast. Mai e poi mai fare sedute spiritiche, né sperimentare altre tecniche medianiche per divertimento, la cosa può avere dei risvolti molto poco piacevoli.
Una esperienza vera di contatto medianico riuscito male fai da te
A questo proposito vi racconterò di un’esperienza di gioventù che mi ha visto protagonista direttamente prima, ed indirettamente poi. Avevo poco più di diciotto anni e con gli amici capitò di entrare nell’argomento oltretomba, spiriti e quant’altro, e come succede di solito, qualcuno avanzò l’idea di fare una seduta spiritica per puro divertimento. Optammo per una forma di contatto più leggera e meno impegnativa che non riguardasse la tradizionale seduta spiritica vera e propria fatta con la catena formata dalle persone che si tengono per mano intorno ad un tavolino tondo davanti ad una candela accesa nel buio più totale, e scegliemmo il contatto utilizzando una tavola Ouija, meno lugubre, non serve farla al buio, la si può fare anche con le luci accese, risulta quindi meno “spaventosa”, per i più timorosi. L’esperienza fu alquanto intensa e le risposte non tardarono a venire, anche se i nomi degli spiriti che si presentavano, non lasciavano presagire nulla di buono.
Le motivazioni personali sono importanti quando ci si approccia alle sedute spiritiche
Anche in questo caso desidero aggiungere una nota che è importante che venga detta. Non solo la motivazione per cui si contatta l’Aldilà è importante, ma dobbiamo sempre tenere presente che chi contattiamo sono spiriti che provengono da dimensioni diverse, alcuni si trovano molto vicini alla dimensione materiale, cioè alla nostra, e solitamente non sono proprio del tutto amichevoli, loro malgrado. Spesso sono spiriti che sono legati ancora fortemente alla nostra dimensione da sentimenti che ancora li spingono verso il nostro piano di esistenza, e di solito sono bisognosi di chiedere aiuto ai vivi per motivi che derivano da una vita in cui non hanno potuto completare cose che ritenevano importanti, o hanno fatto qualcosa di sbagliato a cui non hanno potuto porre rimedio, o per intercedere presso cari ancora in vita a cui non hanno potuto dire addio. Quando si inizia il processo di contatto con l’Aldilà, spesso, non sempre, non si hanno motivi altruistici o dettati da buoni sentimenti, lo si fa per gioco, o per curiosità, ma le anime dei defunti non sono lì per divertirti e possono essere anche molto pericolose se le si stuzzica o le si deride. Quindi, qualora vi venisse l’idea di prendere contatto con loro, l’atteggiamento deve essere sempre dei migliori, pieni di rispetto, amore altruistico e voglia di aiutare. Non è raro il caso che lo spirito vi chieda di recarvi in un luogo e cercare una certa persona per chiedere perdono, o per dare informazioni per lui importanti. Quindi occhio alla penna, come si suol dire, se proprio volete fare questo tipo di esperienza, rivolgersi sempre ad un professionista serio, che sappia cosa sta facendo.
Una esperienza vera di seduta spiritica mal riuscita fai da te
Detto questo torno a parlarvi di un’esperienza di alcuni giovani inesperti, i quali dovettero subire, a causa della loro poco rispettosa voglia di contattismo, passatemi il termine, fai da te, alcune brutte esperienze. Inutile parlarvi dell’atteggiamento sbagliato dei ragazzi in questione che sperimentarono una seduta spiritica in piena regola completamente all’oscuro delle regole da seguire, mentre ti parlerò dei problemi che sono susseguiti a quella maldestra seduta spiritica. Non tutti, ma solo quelli, in questo caso più “meritevoli” di una evidente punizione ricevettero, durante la notte, la visita di una presenza che iniziò a far saltare il letto dove stavano dormendo dolcemente, paralizzandoli in una stretta di terrore fino a che, con uno sforzo sovrumano, riuscirono a liberarsi dalla stretta psichica, perché di questo si tratta, realizzando che avevano avuto l’incubo più brutto della loro vita. Quindi mai e poi mai, giocare con il fuoco.
La tavola Oiuja, uno dei mezzi di contatto medianico più usati al mondo
Ho accennato alla tavola Oiuja, perché è una delle più usate e meno impegnative per contattare l’Aldilà, e penso che molti, in un modo o nell’altro, abbiano avuto modo di conoscere come è fatta e come si usa. Nel film l’esorcista, la sfortunata protagonista la usava per parlare con il suo amichetto del cuore, che altro non era che il demonio. Ora, certo in quel caso è un film di pura invenzione, ma fa capire come l’argomento non vada mai preso sotto gamba. Altra cosa da dire è di fare attenzione allo stato in cui vi trovate, gli spiriti sentono i vostri pensieri e le vostre emozioni, anzi ne sono attirati, quindi, anche in questo caso, e non mi stancherò mai di dirlo, non fate nulla se le vostre intenzioni non sono il più possibile altruiste e piene di amore, se così non fosse desistete dal contattarli.
La metafonia: Marcello Bacci e la sua incredibile radio a transistor
La metafonia è un altro mezzo, direi molto semplice e veloce per contattare l’Aldilà. Uno degli esponenti più illustri esperto di metafonia, recentemente scomparso, è stato Marcello Bacci, ne troverete notizie facilmente nel web. Ci sono anche alcuni video molto interessanti dove si vede lui davanti alla sua radio a transistor che ascolta i trapassati. In questo caso c’è un’altra cosa da dire importantissima: quando ci si mette in contatto con l’Aldilà, qualunque sia il metodo usato, tra gli astanti, c’è sempre una persona, quella più predisposta, a fare da medium o da channel, cioè da canale. Potremmo definirlo in parole semplici una sorta di ponte tra l’Aldiquà e l’Aldilà fatto di energia psicofisica, che i defunti utilizzano per poter comunicare con noi, una sorta di trait d’union tra le due dimensioni. Nel caso di Marcello, era proprio lui il medium che permetteva alla sua radio di mettersi in contatto con l’Aldilà. Quando mancava Marcello, la radio diventava totalmente inutile nelle mani delle altre persone.
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